Ecco la dichiarazione di Diego, rilasciata ieri a Pinocchio
La lettera del dolcissimo Diego
Carissimo Papillon,
e’ giunto il momento che tu sappia una cosa. Ci hanno presentato tanti anni fa -ricordi?- e ci siamo piaciuti quasi subito. Ci siamo studiati per un po’ ma poi ci siamo cosi’ tanto capiti da diventare quasi inseparabili, per anni! Ero felice di averti scoperto, tu che eri relegato alla livrea dei camerieri, al costume del pagliaccio o a ai completi di Roberto Gervasio – che si distingue perche’ e’ senza naso rosso, ma fa ridere uguale-nonstante abbia radici antiche, risalenti al fiocco che distingueva i mercenari croati che combattevano la Guerra dei trent’anni, quella scaturita dalla dissidenza di Martin Lutero e dei suoi seguaci, contro il potere e la corruzione della Chiesa. Il “nodo a papillon” con cui si chiudeva con un nastro la camicia era un simbolo grillino di quei tempi! Ecco, mi accompagnavo a te fieramente, amavo ci fotografassero insieme, volevo si parlasse di te. E poi non sopportavo l’egemonia maschilista che voleva come protagonista delle chiacchere generali solo la farfallina di Belen. Guardate il mio, di farfallino! E ogni volta posso avercelo diverso, io! Poi un giorno, sfogliando riviste, ho cominciato a vederti in quasi tutte le campagne pubblicitarie, sul classico smoking, o nelle mille fogge del nuovo dandy, e la mia gioia e’ stata piena. Dunque, cravattino mio, con tutto l’affetto che nutro per te, mi sento in dovere di dirti che per te e’ finita. E’ tempo di lasciare spazio al nuovo corso. Sara’ un processo dolce e non traumatico, ma piano piano si fara’ strada il futuro. E il futuro non ti vuole piu’. Ma non prendertela, d’altra parte, quanti giorni vive una farfalla? Grazie amico mio, ti custodiro’ sempre nel mio armadio. Adesso pero’ un po’ piu’ in fondo.
Diego
LA GALLERY DI DIEGO CON IL PAPILLON