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Birkenstock: Prendere o lasciare

Ci sono cose che mettono d’accordo tutti, come un tramonto al mare, un aperitivo fresco con gli amici, un trattamento in spa; ci sono invece cose che sono famose per dividere, ed alcune proprio o le ami o le odi.
Io stesso riconosco di avere un carattere non facile da subito. Avere, prima ancora che indossare, un paio di Birkenstock, ti obbliga a prendere una posizione. Si tratta di un oggetto totem, simbolo di una cultura che affonda le radici nell’operosa e pragmatica Germania.

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Le indossi e subito ti senti un falegname della Sassonia che vive in una casa eco compatibile al 100% e va al lavoro in bicicletta, che carica poi sulla metro… Vabbe’ ti fai il viaggio… Proprio per questo chiaro riferimento pero’, le Birkenstock, negli ultimi anni, hanno subito il pregiudizio di una spocchiosetta cricca modaiola che le relegava a un mondo fatto solo di Oktoberfest o lesbiche. O entrambe le cose.

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Ebbene, proprio la moda ci insegna che a volte il contenitore e’ il vero contenuto, e che portare un certo stile, ti aiuta a incarnarlo ancora meglio. In tempi di austerity e buon senso, cosa c’è’ di più volgare e trash dell’ostentazione e del disinteresse  per quel accade nel mondo? In tempi di spread, calzaturecome queste, che fanno corrispondere ad un prezzo la garanzia di qualità’ a lunga durata, comodità e senso dell’ ambiente -che del nostro consumistico usa e getta comincia a non poterne più- sono  indispenspensabili nel nostro armadio, non foss’altro che per guardarle di tanto in tanto  e chiedersi: la sto facendo bene la raccolta differenziata?

Diego Passoni

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Per altre info, visitate il sito ufficiale www.birkenstock.it