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Must & Max | Barbour: non solo una cerata!

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Mamma l’ansia! E l’odore di cera? Buonissimo, meglio che annusare la colla o il pennarello! Mi ricordo che entravo nelle lavanderie con l’adesivo sulla vetrina “qui si cerano i Barbour”, solo per annusare l’odore della cera che usavano per renderli idrorepellenti! Ho adorato giuro!

E poi, se cercavi di dargli fuoco non ci riuscivi! no be’ spettacolo!

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Il Barbour per molti è solo il cappotto cerato diventato famoso alla fine degli anni ’90 e che si è visto in giro per anche buona parte degli anni 2000, ma in realtà Barbour è un marchio che produce tutto, dalle scarpe ai maglioni, dai giubbotti, cerati e non, alle borse, ecc.

Il marchio nasce nel 1894, ancora una volta nel Regno Unito e più precisamente a South Shields e grazie a tale John Barbour. All’inizio l’azienda, che produceva abbigliamento per i marinari, pescatori, e chiunque avesse a che fare con l’acqua che fosse in terra o venisse dal cielo, si chiamava J.Barbour & Sons Ltd., ma divenne poi famosa semplicemente come Barbour, e così restò.

Ditemi chi non si ricorda, o meglio ancora, chi alla parola Barbour non associa subito il giubbotto cerato? Ditemelo!

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I colori erano quelli cupi della campagna inglese in un giorno di pioggia: marrone scuro, verde scuro, blu scuro, nero, grigio e le misure andavano dal giubbotto lungo fino a sopra le ginocchia (quello più famoso e conosciuto) alla lunghezza classica di un cappotto. Anche lo stile era super classico English, ma credo che piacesse proprio per quello: ci sentivamo un po’ tutti “Reali Inglesi”, primi super fans del giubbotto.

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Fatto in cotone e trapuntato all’interno (ma in modo leggero) o con il pelo, era ricoperto di questa speciale “cera per indumenti” che lo rendevano immune all’acqua (idrorepellente). L’effetto che si otteneva era un tessuto duro al tatto ma non fastidioso quando si indossava, grazie appunto alla lavorazione interna che lo rendeva adatto sia all’inverno che all’autunno. Si formavano addirittura le crepe all’esterno, sinonimo di usura e tempo passato, proprio come le rughe sul viso!

Oggi Barbour è diventato un “mondo”, un marchio che racchiude tutte le categorie classiche dei brand di moda, per uomo, donna, bambino,…animale!

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E’ un po’ sparito, nel senso che come tutte le cose, arrivano all’apice del successo e poi scendono, ma sono sicuro che prima o poi ritornerà alla grande e di nuovo saremo (quasi) tutti protetti dalla “cerata Barbour”; la moda è ciclica!

Speriamo che facciano una cerata con scritto Beyoncé sulla schiena…sarei il primo a comperarla!

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Max nasce nel 1975 a San Rocco al Porto e si trasferisce a Milano nel 2000 causa lavoro e amore.

Inizia da subito a lavorare nella moda e ci rimane fino a oggi, anche se in maniera un po’ diversa: oggi è un consulente eventi e comunicazione. Ritiene la borchia il ghb dei ragazzi moderni, ma solo fino a quando non verrà sostituita dalle piume.

Convinto che Russell Crowe sarà il suo prossimo fidanzato, adora tutto quello che gli assomiglia. Da qui e dal suo aspetto fisico, deriva l’appartenenza a una minoranza gay: i bears! Adora i Club Dogo e crede di essere ancora un’adolescente, continuamente alla ricerca del grande amore, ma soprattutto adora la moda e tutto quello che gli gira intorno.

twitter: @maxribo

www.elbradipo.net

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