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Must & Max | Giubbotto di Jeans… febbre anni ’90 con un principio di Grunge

Tutti! E ripeto, tutti! hanno avuto nella loro vita un giubbotto di jeans.
Nato, in senso di fama, da una costola degli anni ’80 e portato in età adolescenziale negli anni ’90, arriva oggi all’età matura; e come porta bene tutti quegli anni!

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Il giubbotto di jeans è arrivato alla ribalta negli anni ’90, diventando un “must have” a tutti gli effetti.

Praticamente di tutti i colori: dal classico “blue” jeans (tra l’altro pare che questo tessuto sia nato a Genova e che il nome Jean sia una rivisitazione della parola “Genova”, ma pronunciata alla francese) al nero, grigio chiaro o scuro, bianco, panna, marrone, fluo, foderato di pelliccia vera o finta, trapuntato, slavato, rovinato con la candeggina, con le frange, pieno di spille e chi più ne ha più ne metta.

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Estremamente resistente perché fatto appunto di jeans (anche se alla fine è cotone lavorato), e dal sapore vagamente country, viene poi contaminato da inseriti di pelle, di solito le maniche, di felpa, lana o di tessuto quadrettato e borchie che l’hanno fatto diventare un capo “Grunge”, periodo storico che inizia proprio negli stessi anni.

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Lungo, lunghissimo, corto, cortissimo, di solito slim fit (la versione over con le spalline è quella che si è intravista negli anni ’80), quasi sempre con i bottoni, indossato sopra a felpe con il cappuccio, canotte o tee, sopra ai jeans, gonna o vestitino alla Lolita. Senza sotto nulla ed in versione cortissimo (appena sotto il seno) era l’outfit preferito da molte signorine che sognavano una carriera in tv.

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Ovviamente negli anni ’90 la Levi’s ha fatto da padrona del mercato, assaporando ancora per qualche anno la scia avuta negli anni ’80, anni in cui il giubbotto di jeans ha fatto una prima piccola parte nel film della vita di ogni “fashion victim”, ma anche i grandi nomi della moda mondiale sono stati affascinati da quel giubbotto, che veniva anche spesso trattato male dai pennarelli dei futuri “writers” in fasce…

 

Non male direi per un capo considerato, prima della nascita di Boy George, un capo da lavoro…diventato poi “capo poster” di Beverly Hills 90210!!!

Top!

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Max nasce nel 1975 a San Rocco al Porto e si trasferisce a Milano nel 2000 causa lavoro e amore.

Inizia da subito a lavorare nella moda e ci rimane fino a oggi, anche se in maniera un po’ diversa: oggi è un consulente eventi e comunicazione. Ritiene la borchia il ghb dei ragazzi moderni, ma solo fino a quando non verrà sostituita dalle piume.

Convinto che Russell Crowe sarà il suo prossimo fidanzato, adora tutto quello che gli assomiglia. Da qui e dal suo aspetto fisico, deriva l’appartenenza a una minoranza gay: i bears! Adora i Club Dogo e crede di essere ancora un’adolescente, continuamente alla ricerca del grande amore, ma soprattutto adora la moda e tutto quello che gli gira intorno.

twitter: @maxribo

www.elbradipo.net

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