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Must & Max | Martingala con pinze anni ’90: veramente necessaria?

Uno dei “must have” anni ’90 che ho odiato e che continuo ad odiare tutt’ora, è stata la martingala, usata dalle signore, signorine e confusi, per stringere le camicie ed i capi spalla.

Non credo però di essere l’unico ad odiarla perché su internet non ne ho trovata traccia, se non le tre foto allegate a questo post (ma forse ho sbagliato ad impostare la ricerca…).

1

Funzione: nessuna a mio parere, se non quella di “appiccicare” l’ennesimo inutile accessorio agli abiti.

Qualcuna la usava per mettere in risalto quello che la natura le aveva dato, ossia il seno, qualcuna per far credere di averlo e qualcuno per vivere felicemente la propria illusione, molte, per stringere il punto vita.

Nonostante fosse una cosa bruttissima, credo che pochissime donne siano state insensibili al richiamo di questo oggetto satanico, solitamente in materiale elasticizzato, in pizzo, seta, cotone, velluto o plastica, di ogni colore, stampa o ricamo, che era diventato, purtroppo, il “prezzemolo” di quegli anni.

2

Come si usava: si attaccava dietro alla schiena prendendo con le due pinze due lembi della camicia/capo spalla, che come per magia si trasformava in “sciancrato”, ossia stretto in vita. Poi la moda li ha “buttati via” creando abiti, camicie ecc. già prodotti con la sciancratura, quindi non era più necessario alcun artificio per ottenerla.

Se, come dicevo prima, messe invece un po’ più in alto, la camicia si stringeva ad altezza “tetta” et voilà, una taglia in più senza fatica…si può addirittura dire che era una mastoplastica additiva “fai da te”.

3

Una volta, una mia ex collega dell’ufficio stampa di Giorgio Armani, ma siamo già nei primi anni del 2000, ha provato a rimetterla, convinta forse di essere alternativa, ma le fu strappata con la forza e messa al rogo in pubblica esecuzione davanti agli occhi inorriditi di tutti i colleghi…manco le streghe di Salem!

 

In questo caso mi viene da dire, ma è sempre un mio modesto parere personale, che per fortuna ci si è dimenticati di questo oggetto…almeno fino ad oggi…

***

Max nasce nel 1975 a San Rocco al Porto e si trasferisce a Milano nel 2000 causa lavoro e amore.

Inizia da subito a lavorare nella moda e ci rimane fino a oggi, anche se in maniera un po’ diversa: oggi è un consulente eventi e comunicazione. Ritiene la borchia il ghb dei ragazzi moderni, ma solo fino a quando non verrà sostituita dalle piume.

Convinto che Russell Crowe sarà il suo prossimo fidanzato, adora tutto quello che gli assomiglia. Da qui e dal suo aspetto fisico, deriva l’appartenenza a una minoranza gay: i bears! Adora i Club Dogo e crede di essere ancora un’adolescente, continuamente alla ricerca del grande amore, ma soprattutto adora la moda e tutto quello che gli gira intorno.

twitter: @maxribo

www.elbradipo.net

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