Non potevi uscire se non lo avevi con te: in mano, in tasca, attaccato alla cintura o al polso. Davvero, non potevi lasciarlo a casa da solo!
Tamagotchi è l’unione delle parole Tamago (uovo) e Watch (orologio), che erano un chiaro riferimento alla forma e alle dimensioni del giocattolo elettronico portatile, creato nel 1996 da un giapponese.
Solo il colore cambiava: ce n’erano di tutti i colori e grafiche, ma la forma e la dimensione erano sempre la stesse.
Dal 1996 al 2007 sono state create diverse versioni portatili del gioco (pare ben 37), ma anche vari videogiochi per Game Boy, Nintendo DS e Nintendo Wii, così come anche dei “corti” e dei manga: un vero fenomeno di massa mondiale!
La follia stava nel fatto che era solo un giocattolo, simulatore di vita reale, ma necessitava costantemente di cure e attenzioni. Bisognava nutrirlo, farlo giocare, pulirlo, fargli la puntura se stava male, sgridarlo se non obbediva, controllare il peso, la crescita, ecc., ma soprattutto dedicargli tanto tempo, altrimenti il punteggio crollava e lui moriva. Si diventava “dipendenti” da questo piccolo alieno, tanto da farselo tatuare.
E si, alieno, della razza Tamagotchi arrivato sulla Terra grazie a delle uova, anche se molti erano convinti si trattasse di un simpatico animaletto.
Nei vecchi videogiochi erano presenti anche degli umani, il Professor Banzo e Mikachu, due scienziati che lavoravano proprio in un laboratorio di ricerche, il cui compito era quello di scoprire sempre di più su questi piccoli Tamagotchi. Ad un certo questi brutti umani sono spariti, per poi tornare nella versione speciale per i 15 anni del gioco.
Come tutti i “fenomeni”, il Tamagotchi non ha portato con se solo felicità, novità e dipendenza, ma anche polemiche, soprattutto legate all’aspetto macabro del gioco: l’alieno moriva.
Ed in alcuni cloni, nati sull’onda del successo dell’originale, compariva addirittura una tomba con fantasma. In quello originale invece la cosa era più celestiale: un anglo volava via…
Fu addirittura chiesto il ritiro dai negozi! Esagerati!!!
Va be insomma, Tamagotchi ieri ed oggi, ma sempre attenti che il piccolino non muoia…mi raccomando!
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Max nasce nel 1975 a San Rocco al Porto e si trasferisce a Milano nel 2000 causa lavoro e amore, iniziando da subito a lavorare nella moda e dividendosi tra strategie di comunicazione ed eventi.
Innamorato del glamour in tutte le sue sfumature, vive lo “scintillio” con devozione e rispetto e la musica come attrazione fatale.
Serio adoratore del bello, e’ convinto che si fidanzerà con un attore famoso, magari che assomiglia a Russell Crowe con 10 anni di meno.