La lingerie è la categoria di abbigliamento icona di femminilità per eccellenza. Dalla filmografia, alla cultura popolare, la donna in biancheria intima fa sognare e girare la testa agli uomini. Ma al rovescio della medaglia qualcuno ci pensa? In un mondo fatto di bombe sexy, neomamme panterone e femmine provocanti, molte di noi donne si scontrano con la realtà dello specchio. Una lotta quotidiana fatta di interminabili minuti passati davanti allo specchio mappando mentalmente ogni centimetro alla ricerca di difetti superficiali e profondi.

La severità verso noi stesse, ammettiamolo, ci caratterizza e rischia di prendere una piega drammatica. I disturbi alimentari e dismorfismo corporeo sono malattie “moderne” di cui troppo poco si parla.

Proprio la lingerie è stata scelta dal Brand fiorentino Caramì per la rivoluzione: la lingerie di Caramì diventa la chiave per riprendersi la propria vita. L’abbigliamento intimo da fonte di disagio o, a sentire la cronaca attuale, giustificazione per la violenza, si trasforma in strumento di autostima e manifestazione di bellezza. Le fondatrici, due giovani sorelle fiorentine, Carlotta e Camilla Castrucci scendono in campo dal 2016 contro l’anoressia nervosa. Tutto nasce dalla sfida che Carlotta lancia alla sorella per aiutarla ad uscire dal vortice dell’anoressia: la promessa di realizzare il suo sogno di essere modella del loro personale brand di moda, a patto che nelle foto lei mostrasse un corpo sano e bellissimo.

Da allora Caramì è inarrestabile, propone lingerie di lusso e abbigliamento sportivo rivolto a tutte le donne. La ricetta è semplice: materiali di qualità, 100% Made in Italy e studio di modelli che uniscono bellezza, praticità e comodità.

Caramì non si ferma e si fa Team e con l’hashtag su Instragram #Caramìteam promuove l’aggregazione ed il senso di appartenenza femminile. Una comunità unita dai valori e dalla gentilezza e amore per se stesse prima di tutto. Questo sembra il momento perfetto per riprenderci la libertà di vivere senza ferretto!