Nutrizione

Frutta secca: l’ideale per vegani e vegetariani in cerca di proteine

Se siete vegani o vegetariani, allora starete cercando una valida alternativa per inserire le proteine nella vostra alimentazione.

Se, oltre agli animali, siete anche attenti all’ambiente, allora starete cercando di evitare la soia. La sua produzione è la principale causa di deforestazione dell’Amazzonia, nonché causa di distruzione dell’habitat di tante specie animali che dovrebbero invece essere salvaguardate.

Meglio allora la frutta secca che, oltre a rientrare nei migliori ricordi natalizi, ha un elevato potere energetico e contiene nutrienti in grado di eliminare la soia, che è anche poco bio.

La disidratazione degli alimenti in generale consente la concentrazione delle sostanze nutritive. Per fare un esempio pratico: 2kg di mele essiccate contengono più nutrienti di 2 kg di mele fresche.

Nonostante tutta la frutta fresca possa essere essiccata, nell’immaginario comune questa categoria è formata solamente da alimenti con un più alto contenuto di grassi, come pinoli, arachidi anacardi e così via. Quindi, oltre ad un alto contenuto lipidico, questa frutta ha anche molte proteine, vitamine e minerali.

Le sostanze contenute nella frutta secca

Se vuoi scoprire le proteine della frutta secca sappi che essa viene generalmente suddivisa in due categorie:

  1. frutta secca glucidica, ricca di zuccheri ma povera di grassi, conosciuta anche come frutta secca non oleosa (come fragole, ananas, banane, uva, mele, mango, mirtilli, more, prugne, fichi, ecc.),
  2. frutta secca lipidica, ricca di grassi e povera di zucchero (come pistacchi, noci, nocciole, arachidi, mandorle, castagne, ecc.).

La frutta secca in generale comprende anche i semi di alcune piante ed alcuni legumi come i semi di girasole o le arachidi.

La frutta secca oleosa o lipidica che dir si voglia, è ricca di proteine e di valori energetici. Inoltre, grazie alla sua ricchezza in fibre e al contenuto di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, svolge un’azione protettiva contro malattie come obesità, ipercolesterolemia e diabete.

Chiaramente, affinché questi presupposti siano validi, e questo vale soprattutto per l’obesità, la frutta secca non va consumata in dosi eccessive e deve essere un sostituto di altre fonti lipidiche meno sane. Quindi, non bisogna mangiare frutta secca al termine di un pasto perché, in questo modo, si andrebbero ad aggiungere altri grassi a quelli appena assunti oltre ad un’assunzione di calorie di troppo.

Considerando quanto appena detto e considerato anche il potere calorico e la quantità di grassi, la frutta secca va mangiata lontano dai pasti, possibilmente abbinata a frutta fresca. Quantificare è semplice: 20 grammi di frutta secca per chi non è a dieta, 10 per chi lo è.

Se associata alla frutta fresca, la frutta secca diventa un ottimo spuntino in quanto unisce le proprietà benefiche di entrambi gli alimenti aumentando il nostro benessere.

Veniamo infine alla questione del confezionamento della frutta secca in commercio. Quella venduta con il guscio non dà garanzia della qualità del prodotto, ma resta più sana di quella sgusciata o tritata che contiene degli antiossidanti necessari per evitare che i frutti vadano a male.

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